Un modo originale per cuocere la pasta è risottarla, in modo da amalgamare tutti gli ingredienti e ottenere un risultato più cremoso. La risottatura si fa direttamente in padella iniziando proprio qui la cottura della pasta. Ricordiamo che la regola come sempre è che la pasta deve essere sempre al dente.

Come si prepara? 

Una volta messa la pasta in padella, aggiungere a poco a poco dell’acqua (o del brodo) continuando a mescolare fino a che non sarà assorbita completamente dalla pasta e continuare così fino a cottura.

L’amido rilasciato dalla pasta si legherà al sugo, assicurando una perfetta mantecatura.

Un altro modo per risottare la pasta consiste nel lessarla per 2-3 minuti nella classica pentola bollente e poi completare con la risottatura in padella.

Quando è consigliata questa tecnica?

L’ideale è utilizzarla quando il condimento è un’emulsione oppure quando gli ingredienti non si legano bene fra loro; si può utilizzare per una pasta alle vongole oppure per una pasta aglio, olio e peperoncino.

Ancora, per creare una variante di un piatto classico della cucina italiana: la pasta al pomodoro, però risottata. Per prepararla basterà utilizzare i pomodori Piccadilly e preparare un soffritto di olio e cipolla.

Unire al soffritto i pomodori e lasciar cuocere per 40 minuti circa; aggiungere il brodo vegetale e poi la pasta scelta e iniziare a risottare aggiungendo a poco a poco il brodo caldo quando diventa necessario (ovvero quando si prosciuga tutta l’acqua nella padella).

Infine, quando la pasta è cotta, condire con del basilico fresco.

La risottatura però non è una tecnica consigliata quando c’è un sugo o per certi formati di pasta troppo grandi perché non si avrebbe una cottura omogenea dato che l’acqua non ricoprirebbe la pasta tutta allo stesso modo.

Ancora, per certi piatti non va bene risottare come per la carbonara o quando si usa la besciamella (che è già ricca di amido).