Pane, pasta, pizza, torte: sono tantissime le preparazioni gustose che possiamo fare in casa ma ognuna di questa necessita degli ingredienti giusti, la farina ad esempio.

In commercio ce ne sono di diversi tipi

In commercio ce ne sono di diversi tipi e spesso può essere difficile individuare quella giusta da adoperare per la propria preparazione.

Vediamo allora quali sono le differenze fra le diverse farine e come scegliere il tipo giusto per le diverse ricette e preparazioni.

Distinguiamo le farine forti (con un W compreso tra 280 e 350) che, essendo appunto più robuste, evitano che l’impasto si rompa.

Richiedono lievitazioni medio-lunghe e sono indicate per preparare pane, pizza, focacce, panettoni ma anche torte, brioches e pasticceria lievitata naturalmente.

Un esempio è la farina di tipo 00 che viene usata dagli addetti della panificazione, ma anche la farina di tipo 0 e le farine di grano tenero e duro.

Sono ricche di glutine e per questo non sono indicate per i celiaci né per chi è intollerante al glutine.

I vari tipi di farina

Le farine deboli, invece, sono quelle che hanno una bassa azione lievitante e contengono poco glutine: alcuni esempi sono la farina di avena, di riso, di farro, di segale e di miglio.

Hanno un W inferiore a 170 e sono indicate per preparare biscotti, paste frolle, cialde, grissini o per ottenere panature croccati.

Le farine medie riescono ad assorbire acqua fino al 65% del loro peso e hanno un’azione lievitante intermedia (alcuni esempi sono la farina integrale e la farina di tipo 1 e di tipo 2).

Hanno un W compreso tra 180 e 260 e si possono utilizzare per preparare pane francese, pastelle e panini all’olio.

Infine esistono le farine speciali o di forza (con W superiore a 350) come la farina di manitoba, spesso associata ad altre farine per preparare prodotti da forno a lunga lievitazione.
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